La sperimentazione iniziata con il progetto Eureka ci ha portato a scoprire e articolare la figura dell’urban innovator attraverso le esperienze sviluppate in 4 Urban Living Lab a Venezia, Timisoara, Bilbao e Amsterdam.
Quali sono le competenze necessarie per lavorare nell’ambito della trasformazione urbana nell’ambito della trasformazione urbana?
Lo abbiamo chiesto a esperte/i, community leader, associazioni, creative/i e cittadine/i.
Sin dall’inizio erano chiare le modalità di lavoro su campo. Insieme ai nostri partner di progetto e alle/ai partecipanti al training internazionale per innovatori urbani abbiamo ascoltato bisogni e desideri delle comunità locali e co-progettato azioni specifiche da realizzare nei 4 territori.
La Giudecca (Venezia), Zoratzaurre (Bilbao), Baje (Amsterdam) e Timisoara sono diventati una seconda casa. Qui le/gli urban innovator di Eureka hanno camminato per vicoli, calli, piazze, campi, mercati per comprenderne l’essenza e progettare azioni che nascessero dalle esigenze delle/degli abitanti.
Il lavoro negli Urban Living Lab, durato circa un anno, è stato presentato a fine ottobre durante la Short School Eureka di Bilbao, una settimana meravigliosa e ricca di eventi, tra cui la conferenza internazionale URBAN REVOLUTION Aurrera! dove esperte/i internazionali dello sviluppo urbano hanno condiviso le loro visioni per il futuro delle città, analizzando le principali sfide da diverse prospettive in dialogo con grandi professioniste/i come Charles Laundry, Farah Naz, Carlos Moreno, Sophie Howe e molti altri.
Negli Urban Living Lab di Eureka, l’obiettivo era quello trovare soluzioni innovative che, al contempo, coinvolgessero le comunità locali e sfidassero il tradizionale approccio dall’alto verso il basso. I quattro cluster hanno spontaneamente trovato la strada dello storytelling territoriale e partecipativo come strumento ottimale per la rigenerazione territoriale.
A Venezia il gruppo italiano ha creato un gioco da tavolo per permettere agli abitanti e ai visitatori di riscoprire lo spazio dell’isola attraverso le storie raccontate dai giudecchini e raccolte durante le attività di ascolto.
Il cluster rumeno ha realizzato una caccia al tesoro interattiva e un cortometraggio per raccontare la storia dell’area del mercato di Flavia in modo coinvolgente, permettendo alle persone di riscoprirne il potenziale e le gemme nascoste di Timisoara.
Il team spagnolo ha raccolto le storie non raccontate dell’isola di Zorrotzaurre (Bilbao) e le ha rese disponibili attraverso un’azione di guerrilla artistica, utilizzando una cornice mobile, fotografie, piccoli pannelli e codici QR disseminati per l’isola.
Last but not least, il cluster olandese ha realizzato una mappa interattiva del quartiere Bajes di Amsterdam che permetterà ai nuovi abitanti della zona di ricollegarsi al passato e risemantizzare il presente attraverso una nuova visione fornita.
Tutte queste soluzioni, semplici eppure molto efficaci, hanno permesso alle/ai partecipanti di mettere alla prova le loro idee, di usare la creatività per far fronte a risorse economiche scarse e di imparare di più su come si può fare innovazione urbana in piccola scala con un approccio bottom-up.
Siamo molto orgogliose/i di tutti i progetti e soprattutto del fatto che gli urban innovator di Eureka siano diventati una comunità unita, appassionata e desiderosa di fare di più nelle loro aree ma anche come comunità!