
Si è concluso ieri l’Ypsigrock Festival. Sono stati giorni intensi di musica, incontri, scoperte e confronto sull’impatto che eventi come questi hanno sulle persone, le comunità e luoghi nell’ambito del progetto SMA. Small Festival Accelerator.
Nel corso del panel, a cui hanno partecipato partner, organizzatori e professionisti del settore della musica e dei festival a livello europeo sono emersi punti di vista e riflessioni molto interessanti.
Eccone alcuni:
“Non chiamateli eventi sono processi di co-partecipazione che durano tutto l’anno e coinvolgono tante persone e hanno un grande potere trasformativo sul territorio. Alcune zone non sarebbero quello che sono senza questi festival. Creano comunità, perchè le persone si sentono parte di qualcosa.
“Alle volte bisogna avere una misto di pazzia e di approccio imprenditoriale per fare in un festival in una area remota!”
“La passione per la musica e avvicinare il pubblico è uno dei motori trainanti. Ci vuole un approccio aperto e un continuo lavoro con le persone”.
Si ringraziano Gianfranco Raimondo e Vincenzo Barreca direttori artistici e fondatori del festival, Christoph Storbeck e tutto lo staff del festival, Vincenzo Vigneri – Assistant Professor at the University of Siena , Arturo Di Bella – Università di Catania, gli organizzatori di festival , Robert Baumann – Haldern Pop Festival (Germany)
Login Kochinski – D festival (Macedonia), Ingrid Stroom, Music Estonia esperta di musica e Guadalupe Fili Turismo Vivencial esperta di turismo, Laura Barreca direttrice del Museo di Castelbuono.
E per la nostra Antonia, è tempo ora di andare all’Haldern Pop Festival. Nuovo Paese, nuovo Festival, nuova musica.
Seguiteci per saperne di più!