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Collaboriamo da tempo con Musei Emotivi, portando le nostre esperienze sullo storytelling come strumento per veicolare emozioni.  Quando Paolo Mazzanti ci ha chiesto di contribuire alla loro ricognizione “MuseiEmotivi e motivi post_Covid-19″ abbiamo accolto con piacere l’invito.

Il nostro contributo dà voce a tanti colleghi e colleghe per raccontare come hanno affrontato il lockdown e, tra queste, Antonia, che per noi si occupa dell’Area Competenze, ha fornito un suo punto di vista personale. Pendolare tra Roma e Latina, vive in una zona in cui gli investimenti sull’offerta culturale sono limitati. Frequentatrice abituale di luoghi culturali, dice “sono stata contenta della proliferazione di contenuti online seppure debba ancora farci l’abitudine. Ho seguito conferenze e dibattiti online, ho partecipato a spettacoli del National Theatre di Londra, o della Scala. Sono felice di avere la possibilità di assistere on line agli spettacoli dell’Opera di Roma, a cui nei fine settimana al termine di lunghe giornate di spostamenti e lavoro non riesco ad andare. Questa crisi potrebbe davvero essere un’opportunità per ripensare la programmazione di teatri e musei e, più in generale, la relazione con i nostri pubblici. “

Ecco il suo contributo e sul sito NEMECH il report completo scaricabile gratis.

Buona lettura!

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